Lavori in corso

8 Novembre 2010

Costruzione illegale

Bulldozer

Misure di sicurezza nella nuova colonia


Dopo più di due ore di inutile blablabla, la Corte Suprema Israeliana a Gerusalemme, ha rimandato di 45 giorni l’udienza riguardo il Muro (già dichiarato illegale dalla Corte Internazionale di Giustizia) che stanno già costruendo attorno al villagio di Al-Walaja e che, quando sarà completato separerà gli abitanti del villaggio dalle loro terre e dal resto della Cisgiordania.

L’udienza è stata rimandata principalmente perchè la terra su cui stanno costruendo il muro non è stata ancora confiscata ai Palestinesi. In attesa della decisione definitiva l’effetitiva costruzione del muro verrà temporaneamente bloccata anche se i bulldozer potranno continuare a scavare per preparare il terreno alla costruzione.
Questa decisione è stata presa dopo che i giudici hanno ascoltato il parere “professionale” di un membro dell’Esercito Israeliano sugli effetti che continuare a costruire il muro poteva avere sull’ambiente. Nonostante la Società Israeliana per la Difesa della Natura e lo stesso Ministo per la Protezione dell’Ambiente avessero già richiesto di preservare i terrazzamenti millenari della zona, il rappresentante dell’esercito sostiene che non sarà difficile recuperare la terra in caso che si decida di costruire il muro in un’altra posizione.

Gli abitanti di Al-Walaja presenti durante l’udienza (molti non sono riusciti ad ottenere

Bambino di AL-Walaja contro il muro

il permesso per andare a Gerusalemme) sono usciti dall’aula di tribunale delusi dal fatto che la loro terra continuerà ad essere devastata dai bulldozers.
Una donna palestinese è stata arrestata solo perchè ha osato rivolgersi al militare dicendogli “Spero che riesci a dormire tranquillo tu, visto che non hai idea di cosa vuol dire vivere in un ghetto!”. Per fortuna e’ stata rilasciata dopo poche ore.

Il processo riguardava esclusivamente la posizione del muro, senza mettere assolutamente in discussione il fatto che confiscare le terre dei Palestinesi vuol dire calpestare il loro diritto a esistere.

Il muro dell'Apartheid visto dal lato dell'insediamento israeliano

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