19 novembre 2010
Dopo la preghiera del venerdì, attivisti Palestinesi e provenienti da varie parti del mondo, marciano sulle strade di Al-Ma’sara per protestare contro la confisca di terre Palestinesi e contro l’ampliamento degli insediamenti coloniali.
L’esercito Israeliano bloccava l’ingresso del villaggio e appena i manifestanti si sono avvicinati hanno usato vari mezzi per disperderli (bombe sonore e lacrimogene).
Mentre la maggior parte dei manifestanti scappava di fronte all’avanzata dei soldati, una donna ci invogliava a non aver paura.
Quando tutto è finito ci racconta che il marito è stato ucciso dagli Israeliani e uno dei suoi figli e’ in prigione da più di vent’anni.
Ma lei, con in mano delle cipolle (antidoto efficace al gas lacrimogeno) non si perde d’animo e continua a sperare.
E le brillano gli occhi quando ci presenta tre dei suoi molti nipoti, che hanno nomi di città che prima del 1948 erano Palestinesi e ora fanno parte di Israele.